In questa pagina abbiamo raccolto alcune parole chiave dell’economia civile; forti del nostro lavoro sul territorio e del contributo scientifico di chi ha saputo dare un approccio coerente a prassi così variegate, ecco alcune definizioni e citazioni che possono raccontare la nostra esperienza di economia civile.

Economia civile

L’Economia Civile è un laboratorio di prassi e di teoria, un processo inclusivo e aperto per provare a immaginare un sistema alternativo al capitalismo finanziario. Nasce nel Regno di Napoli, nella seconda metà del Settecento, tra Vico e la rivoluzione partenopea, con radici nella civiltà contadina medievale, nei suoi monasteri, nelle arti e nei mestieri, nella tradizione francescana e domenicana. Virtù, felicità pubblica, beni relazionali, cittadinanza, reciprocità, alcune delle parole che raccontano l’economia come un pensiero che si misura con le persone, i luoghi, le relazioni.

Luigino Bruni, Stefano Zamagni

Mercato e democrazia

La separazione tra mercato e democrazia che si è andata consumando nel corso dell’ultimo quarto di secolo sull’onda dell’esaltazione di un certo relativismo culturale e di una esasperata mentalità individuale ha fatto credere che fosse possibile espandere l’area del mercato senza preoccuparsi di fare i conti con la necessità di espandere le forme di democrazia.

Luigino Bruni, Stefano Zamagni

Nodi

Se cerchiamo la parola NODI sui dizionari, troviamo che sono “degli intrecci di uno o più tratti di corda ( o altri materiali flessibili e relativamente sottili), che consistono in un avvolgimento del tratto su sé stesso o in un collegamento con un altro tratto o con oggetti diversi, con lo scopo di realizzare un accorciamento e ingrossamento della corda, un cappio atto ad agganciare o a serrare, una giunzione di due o più capi, una legatura fissa o scorsoia.”

La definizione ci illustra le miriadi di sfumature e funzioni che un intreccio può avere. Nel contesto dell’economia civile mi piace immaginare che i nodi siano quei luoghi in cui è possibile intrecciare elementi diversi fra loro, per dare risposte comuni a comuni sfide. In questi spazi il bene comune è il bene per i singoli ed anche per la collettività  i luoghi diventano cantieri di pensiero economico che assume anche un valore culturale, politico e sociale.

All’interno del distretto dell’economia civile di Campi Bisenzio, molti sono i nodi attivati ed attivabili: nodi che sono azioni concrete di un nuovo modo di fare economia. I nodi sono gli orti urbani, l’emporio fai da te, e tutte quelle azioni e strumenti messi in campo per attivare percorsi di economia circolare in un quadro di riferimento comune.

Silvia Volpi –  pool dei formatori del Consiglio d’Europa

Comunità

La comunità a cui ci riferiamo è un insieme di persone e di organizzazioni pubbliche e private che condividono – per volontà o per necessità – aspetti significativi della propria esistenza e della trasformazione delle proprie traiettorie di autonomia e sviluppo sociali economiche e ambientali.

Questo tipo di organizzazione cura la propria dimensione comunitaria utilizzando la potenzialità della relazione che si costruisce tra i suoi membri, finalizzandola alla crescita dei legame e delle collaborazioni.

Le caratteristiche materiali, spaziali ed ambientali sicuramente le danno forma, ma sono le persone ad infondere ad essa un significato, un senso, facendola diventare una unità di misura di riferimento. La comunità si completa ed esercita tutta la propria energia generativa quando non solo è percepita e vissuta come un’esigenza pratica ma anche e soprattutto come un simbolo e riferimento valoriale, dove è forte il bisogno di stringere legami sulla base di interessi comuni, empatia e propensione a credere negli stessi valori.

Carlo Andorlini – Università di Firenze – Scuola di scienze Politiche e sociali, Corso Disegno e gestione degli interventi sociali

Impresa come sistema vivente

Come la natura è organizzata secondo complesse reti di relazioni, anche l’impresa deve essere concepita come un soggetto strettamente connesso al contesto in cui opera. Così la creazione di valore non si esaurisce nella sola realizzazione del profitto, ma si estende all’impatto sull’ambiente e la società: una comunità tra le comunità, in cui il bene del singolo non può prescindere dal bene comune.

Massimo Mercati – Aboca

Reciprocità

L’elemento essenziale per la vita di comunità è sicuramente la reciprocità. La reciprocità è quel valore che permette di creare relazioni di qualità che innescano meccanismi virtuosi di dare e avere. Sui territori significa provare a sperimentare azioni innovative con la collaborazione dei principali attori della società civile, a partire dai cittadini.

Giorgia Salvatori – Assessore del Comune di Campi Bisenzio

Innovazione

Troppo spesso si parla di innovazione e futuro come se fossero in sé elementi positivi. Se qualcosa abbiamo imparato, o dovremmo aver imparato, in questi anni di crisi, è che invece serve dare un verso a queste parole. L’innovazione, troppo spesso intesa solo in termini tecnologici, può rappresentare un elemento qualificante della vita delle persone, uno strumento per trovare un nuovo equilibrio con l’ambiente che ci circonda, un’opportunità di emancipazione e di crescita personale e sociale per molti e una risposta bisogni e problemi.

Emiliano Fossi – Sindaco di Campi Bisenzio

Sostenibilità

Per centrare l’importanza di questa parola spesso nelle formazioni formali e non formali, interne ed esterne all’associazione che svolgiamo partiamo dal suo contrario, concentrando la nostra attenzione su quello che riteniamo e consideriamo insostenibile: pratiche, imprese e abitudini distruttive.  Emergono nelle discussioni le paure legate al clima, all’inquinamento atmosferico, alla salute, alle disuguaglianze economiche e sociali. Una volta collezionate le nostre personali e collettive insostenibilità, insieme dobbiamo fare lo sforzo di riconoscere e favorire il mondo sostenibile attraverso indovinate tassonomie, approfondimenti scientifici e innovazioni tecnologiche e sociali. Ci occorre questo percorso per saldare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica e ottenere il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo dati.

Lorenzo Barucca – Responsabile ufficio nazionale Legambiente

Politica generativa

Le risorse pubbliche come leva per attivare le risorse sociali: risorse che generano risorse. È una dinamica che libera le persone dalla passività e le sfida a mettersi in gioco, a diventare protagoniste. Dalla solita meccanica per cui “la politica aiuta i cittadini” all’inedita dinamica con cui “i cittadini aiutano la politica”. Questo risveglia un nuovo senso di responsabilità, ma anche il capitale di passione, tempo, competenze. E rinsalda un senso più solido dei beni comuni, un’idea matura e consapevole di cittadinanza e un legame vissuto di comunità. Insomma la democrazia in cui non si assiste ma si prende parte. E inoltre giocando insieme nella sfida di un progetto comune, ciascuno copre il suo ruolo sociale, sente il suo valore nella comunità, si situa nel suo spazio e nel suo tempo: questo significa ricostruire un orizzonte di senso. Perché il senso non sta in cima ai nostri pensieri solitari ma a valle delle nostre esperienze sociali.

Guglielmo Minervini, La politica generativa, Carocci Editore, Roma 2019