Urban Ca.Re. è una associazione no profit che si occupa prevalentemente di territorio e  innovazione sociale, perché i suoi fondatori sono consapevoli che non possa esistere una vera rigenerazione urbana senza una rigenerazione di comunità. Urban Ca.Re. è nata in seguito all’edizione 2018 del Festival dell’Economia Civile e di Urbum! da cittadini che, basandosi sui principi della cittadinanza attiva e delle relazioni, si pongono l’obiettivo di contribuire al cambiamento in positivo della città di Campi Bisenzio, partendo da un nuovo utilizzo degli spazi urbani, dallo scambio e dal mutuo aiuto, dalla sostenibilità ambientale.

Compongono l’associazione persone differenti per età, esperienze di vita e lavorative, ma accumunate dalla stessa passione per il territorio. “I Care”, cioè me ne occupo, mi riguarda, ho a cuore, ci tengo, me ne faccio carico. Ma non solo: Ca.Re. è anche l’acronimo di Cittadinanza Attiva e Relazioni. L’associazione è stata inaugurata ufficialmente il 19 giugno 2019 e i soci fondatori sono Virginia Chiffi (presidente), Francesca Casini (vice presidente), Milena Fabbreschi (segretaria), Fabrizio Mertino, Massimiliano Gini.

All’interno della serata inaugurale è stato possibile partecipare al laboratorio di riscoperta degli intrecci fra individuo e ambiente “Il filo invisibile”, laboratorio di relazioni fra spazio e persone attraverso il metodo dell’azione psicofisica a cura di Luigi Monticelli, attore e insegnante di teatro presso il C.I.T. di Campi Bisenzio e Francesca Casini. Il laboratorio è stata un’occasione per prendere consapevolezza del proprio corpo, imparare a utilizzarlo per esplorare lo spazio che ci circonda, per creare relazioni con l’altro: vuole essere un modo per coltivare il senso di comunità e costruire legami.

Come già individuato ne “Gli impatti sulla rigenerazione urbana delle Capitali/città europee della cultura” (di F. Bianchini, A. Bollo, R. Albano  – Il Compendio di Routledge sulla rigenerazione urbana, 2013) promuovere la partecipazione culturale attiva nelle periferie significa dare voce alla cultura non soltanto come strumento potente di rigenerazione urbana, ma anche come diritto umano fondamentale – come cita l’Articolo 27 della Dichiarazione universale dei diritti umani – legato alla piena realizzazione del potenziale creativo di individui e comunità e all’attivazione di percorsi di cambiamento e sviluppo, anche utilizzando uno strumento prezioso come l’arte in tutte le sue espressioni. Se ciascuno, con il proprio bagaglio culturale riesce a contribuire, il beneficio per tutti cresce in maniera esponenziale, “uno più uno fa tre ma anche di più”, da ogni buona idea ne nascono svariate altre ma solo collaborando e interagendo per perseguire obiettivi comuni: la felicità collettiva non è utopia e ognuno di noi può contribuire a crearla.

Per questo Urban Ca.Re. vuole contribuire alla crescita di valore del territorio e della città attraverso progetti e iniziative culturali e di sperimentazione artistica, che si concentrano sulle arti performative come il teatro, la musica, la danza e sulle arti visive in contesti urbani non convenzionali, valorizzando i luoghi e gli spazi pubblici della città non usuali o soggetti a criticità sociale e urbanistica, incluse aree verdi. Vuole favorire azioni laboratoriali e incursioni negli spazi frequentati dalle comunità per condividere pratiche artistiche, attività di formazione e riflessione conoscitiva tramite l’arte su tematiche legate alla conoscenza del territorio e la complessità sociale odierna.

 

PARLANO DI URBAN CA.RE.:

Virginia Chiffi (presidente): “L’idea è nata durante le tre edizioni del Festival dell’Economia Civile e si è concretizzata nell’ultima, in particolare nei giorni di Urbum!, il pre-festival che ha visto a Campi innovatori sociali da tutta Italia. Cicerone parlava della città come di seconda natura proprio per indicare le modifiche e gli adattamenti dei luoghi alle esigenze del vivere in comunità, da cui l’urbum che serviva per tracciare i solchi ha rappresentato poi la “matita” per tracciare i primi insediamenti stanziali, da villaggi a borghi e poi alle nostre realtà odierne, le moderne città. L’ambiente urbano è quindi quello che necessita maggiormente di una rigenerazione in questo senso, ricreare i rapporti di solidarietà e vicinato che erano naturali e spontanei nelle antiche corti o negli agglomerati di coloniche poco fuori le mura e riportarli nei moderni condomini, case a schiera e in tutte quelle tipologie edilizie che sono tipiche della città e nelle quali fino a qualche anno, fa si era perso il senso più profondo della comunità. Rigenerando i luoghi e reinventando nuovi spazi di condivisione, siamo convinti che si possa migliorare realmente la qualità della vita di ognuno, abbiamo ambizioni alte quali la felicità collettiva a cui allude il prof. Zamagni: “non posso essere felice se anche tu non lo sei” (che deriva dall’aver osservato le comunità sub-sahariane che applicano la filosofia Ubuntu io sono ciò che sono in virtù di ciò che tutti siamo)”
NOTA: Cos’è Urbum!: https://www.festivaleconomiacivile.it/urbum-il-prefestival-su-innovazione-e-citta/

Francesca Casini (vice presidente): “Le persone che hanno accesso alla cultura sono una elite. Portare arte e cultura negli ambienti in cui mancano aiuta a togliere quella sensazione di inadeguatezza che porta all’autoesclusione. Per questo ci proponiamo di utilizzare e diffondere le diverse forme d’arte. Per la nostra associazione è anche fondamentale il rapporto con le altre associazioni del territorio, infatti abbiamo già lavorato alla co-progettazione della Casa dell’acqua. Sono previsti due eventi organizzati da noi assieme ai ragazzi del CAS. Il primo consiste in due giornate di riciclo, dove si potranno aggiustare vecchi oggetti. Gli esperti non saranno lì per aggiustare le cose, ma per insegnare ai proprietari a ripararle. Il secondo progetto è Un piatto per raccontarsi: un laboratorio di cucina con i ragazzi del CAS e la popolazione di Campi. Si utilizzerà la cucina per raccontare storie. I piatti a cui siamo più legati non sono mai quelli d’alta cucina, ma piatti semplici che ci ricordano la nostra infanzia o momenti e situazioni particolari. In questo evento ognuno farà un piatto raccontando cosa gli ricorda”.
NOTA: Cos’è la Casa dell’acqua?
https://www.festivaleconomiacivile.it/ex-casello-idraulico-nasce-a-campi-la-casa-dellacqua-bene-comune/
https://www.festivaleconomiacivile.it/casa-dellacqua-concluso-il-percorso-di-co-progettazione/

Milena Fabbreschi (segretaria): “Spesso ci lamentiamo, come cittadini non siamo mai contenti di come vanno le cose, vediamo molti problemi. Ma si aspetta sempre che la risoluzione dei problemi arrivi dall’alto. Il motivo per cui ho scelto di impegnarmi in quest’associazione è proprio l’essermi chiesta: Ma io cosa faccio per migliorare la vita della mia città?”

Giorgia Salvatori (assessore all’economia civile): “Il fatto che nasca un’associazione che dia gambe a quanto uscito dal Festival dell’Economia Civile è prova che questo impegno dell’amministrazione porta risultati. Campi è un comune ricco di associazioni e la politica che parte dal basso è un aspetto fondamentale per i cittadini che vogliono migliorare la propria città. Nel caso di Urban Ca.Re. è fondamentale la trasversalità delle competenze dei membri, per prendersi cura al meglio, sotto i vari aspetti, dei beni comuni”.